come fare un colloquio di lavoro di successo

Colloquio di lavoro: 3 modi di raccontare la tua ‘storia’

 

Il colloquio di lavoro è un esame?

Molti sono associano il colloquio di lavoro a un esame di scuola domanda-risposta o, per fare un paragone cinematografico, alla famosa poltrona sacco dove Fracchia non riusciva a trovare il suo centro di gravità. Nulla di questo.Il segreto (non proprio tale) per far colpo e rimanere impressi è raccontare una storia e interagire. Quando racconti tu e chi ti ascolta siete sullo stesso piano.

Trasforma skill, esperienza in una storia
Se ti conosci bene e sai il tuo valore, le tue doti e capacità puoi lavorarci e creare una o più storie da raccontare che dimostrino che tu sei proprio la persona che stanno cercando.

Colloquio di lavoro e storytelling: Le storie sono strumenti potenti
Raccontare storie fa parte del nostro bagaglio culturale.Le storie comunicano emozioni.
Chi ascolta si immerge nello storytelling e nel mondo analogico creativo dove l’emisfero destro del nostro cervello è di casa.

Cosa a che fare questo con il colloquio?
La risposta alle domande non è fatta sole di frasi.Devi riuscire a rispondere toccando le corde emotive di chi sta decidendo se sei la persona giusta.
Devi incuriosirlo, creare una traccia che rimarrà nella sua memoria
D’altra parte chi si occupa di vendita sa benissimo che una delle sfide più intriganti ma difficili è quella di creare un rapporto emotivo col cliente.

In pratica

1 preparazione
Occorre una preparazione.Decidi le linee guida,cosa vuoi raccontare di te,che immagine vuoi dare.
Sei bravissimo a risolvere i problemi?
Vuoi enfatizzare la tua capacitò di gestire gli imprevisti senza perdere la calma?
Hai la capacità di convincere in modo soft e intelligente?

2 Non dimenticare di essere te stesso
Racconta la tua storia,non gonfiarla in modo esagerato con bugie anche minime.Non vale la pena tirarsi la zappa sui piedi da soli Si perde credibilità e, come si dice, le bugie hanno le gambe corte.

3 falla breve
racconta la tua storia nel’arco di massimo 3 minuti per permettere a chi ti sta ascoltando di interagire,farti domande e costruire un filo comunicativo altrimenti sembrerà più un monologo.

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